Appassionate melodie, espressività e senso melodico sono alla base della struggente musica di Oliver Ker Ourio, compositore e band leader, oltre che ineccepibile esecutore, noto in tutta Europa per essere il più straordinario strumentista di armonica cromatica jazz.
A Trieste viene accompagnato da Bruno Cessell al pianoforte – che sostituisce l’annunciato Pier Cogno -, Max Pizio al sassofono (già noto al pubblico triestino per il progetto Seven Steps dello scorso anno), dal percussionista inglese Brian Quinn e da Marc Abrams al basso. A seguire il mattatore della scena triestina Max Sornig, un veterano del contrabbasso che, con due colleghi d’eccezione (il bravissimo Riccardo Morpurgo al pianoforte e l’eclettico Alessandro Mansutti alla batteria), lascia spazio alla più fervida e divertita improvvisazione.
Comincia intanto il conto alla rovescia per gli imperdibili appuntamenti di piazza Unità che vedranno sabato 24 la regina del contrabbasso, Esperanza Spalding, domenica 25 Omar Hakim con il suo Trio of Oz e lunedì 26 la chitarra di Larry Carlton (anch’egli in trio), mentre il festival TriesteLovesJazz continua a riempire le piazze e a entusiasmare il pubblico sempre più attento e numeroso: venerdì 23 luglio, in piazza Hortis, una pagina di jazz struggente e melodico apre la serata con il progetto “Jazz Armonica Extraordinaire” Oliver Ker Ourio, riconosciuto come il più grande armonicista jazz al mondo. Acclamato anche come brillante compositore e leader di molti progetti, Ker Ourio ha al suo attivo cinque album a suo nome e lega la propria poetica musicale a un mondo abitato da lirica poesia, di armonie fantasiose e di ritmi inusuali. Espressiva e calda, la sua musica privilegia l’emozione e arriva dritta all’anima di chi l’ascolta.
Formatosi nell’ambito dell’informatica, Ker Ourio porta, in verità, con sé la sua armonica sin da bambino: un regalo che i suoi genitori gli fecero, un giocattolo divenuto poi una ragione di vita. Forma i suoi primi gruppi poco più che adolescente e nel 1992 decide di fare della musica il proprio lavoro grazie all’incontro con Dee Dee Bridgewater. Nel ’94 produce un disco con Petrucciani e conosce e lavora con Aldo Romano (prende parte a un suo album Prosodia con anche Fresu, di Battista, d’Andrea e di Castri). È a New York nel ’95, dove partecipa a un album di Joe Locke, mentre è del ’97 la definitiva consacrazione di Ker Ourio a leader, compositore e ufficiale unico erede artistico di Toots Thieleman. Tornato in Francia, lavora qui con i migliori musicisti e incide il suo secondo album, omaggio alle radici della sua Provenza. Del 2001 è A ride with the wind, in cui suona con Pierre de Bethman e Gidas Boclè, invitando diversi importanti musicisti a completare il quartetto. Somminkér è del 2002 ed è una commistione di jazz e ritmi creoli, studiati grazie a Danyel Waro. Siroko, del 2005, torna a una formazione più compatta e tipicamente jazz e annovera, tra i musicisti, anche Ralph Towner.
Max Sornig, che in trio con Riccardo Morpurgo e Alessandro Mansutti chiude la serata, è un musicista autodidatta di grande istinto, un caposaldo della vita musicale triestina da decenni, uno “storico” animatore della città: le sue vie di approfondimento della musica lo hanno portato a collaborare con alcuni musicisti di livello internazionale: tra essi Pietro Tonolo, Francesco Bearzatti, Glauco Venier, Fabrizio Bosso, Marco Tamburini, Renato Chicco e molti altri.
Riccardo Morpurgo, inizialmente pianista classico, si diploma a Siena in “Alta Qualificazione Professionale per EsecutoriI di Musica Jazz” studiando, tra gli altri, con Bruno Tommaso, Stefano Battaglia, Franco D’Andrea, Stefano Zenni, Furio Di Castri, Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu, Pietro Tonolo, Rudi Migliardi, Ettore Fioravanti. Per la Casa della Poesia di Salerno (Multimedia Edizioni) musica readings di noti poeti internazionali sia in Italia che all’estero: Agneta Falk, Jack Hirschman, Carmen Yanez, Luis Sepulveda, Leroi Jones. Lavora stabilmente nel sestetto della NienteBand, come arrangiatore ed esecutore, e con i “Pupkin Cabaret” del Teatro Miela di Trieste (con loro e Paolo Rossi debutta allo Zelig di Milano). Molti i suoi progetti musicali e del 2009 l’ultimo lavoro discografico, Answering.
Alessandro Mansutti appassionato di pop e rock, oltre che di jazz, ha studiato con Maurizio Pagnutti, e la sua principale esperienza musicale è quella con i “The Mad Scramble”, gruppo funk attivo dal 1989. Nel 2006 si avvicina alla musica jazz, e nel 2007 segue un master con John Riley, studiando con Luca Colussi. Attualmente suona anche con il “Collective White” (Cisilino / Orefice / Serafini), con il Wireless Trio di Federico Missio e con il trio di Juri Dal Dan.
Orario di inizio delle serate: 21.00
Ingresso libero
www.triestelovesjazz.com
www.serestatetrieste.it